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Quanto caffè bere al giorno?

Il caffè è un rito quotidiano per milioni di persone, un’abitudine irrinunciabile che accompagna il risveglio e i momenti di pausa durante la giornata. Oltre a essere amato per il suo gusto intenso e aromatico, è particolarmente apprezzato per la sua capacità di fornire energia e migliorare la concentrazione.

Numerose ricerche scientifiche dimostrano che un consumo moderato di caffè può avere effetti positivi sulla salute. Diversi studi lo collegano a benefici per il benessere fisico e mentale, evidenziando il suo ruolo nel supportare le funzioni cognitive e nel contribuire al corretto funzionamento dell’organismo.

Ma quanto caffè bere al giorno per beneficiare delle sue proprietà senza incorrere in effetti indesiderati? Vediamo qual è il limite giornaliero raccomandato e come regolarsi nella scelta della quantità da acquistare per non rimanere mai senza la propria dose di energia quotidiana.

I benefici del caffè

Negli ultimi anni, numerosi studi scientifici hanno dimostrato che il consumo moderato di caffè può apportare diversi benefici alla salute, ribaltando l’idea che questa bevanda possa essere dannosa per l’organismo.

Una delle ricerche più approfondite in questo ambito è stata condotta dal Prof. Sebastiano Marra, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare del Maria Pia Hospital di Torino. Lo studio, realizzato su un campione di oltre 13.000 persone tra il 2010 e il 2018, ha analizzato la correlazione tra consumo di caffè e alcuni parametri fisiologici, evidenziando effetti positivi sia sul benessere fisico che su quello mentale.

I risultati hanno evidenziato che chi consuma caffè abitualmente manifesta minori livelli di stress e ansia, oltre a una maggiore sensazione di benessere generale. Inoltre, non è emerso alcun legame con l’aumento di pressione arteriosa, livelli di colesterolo o glicemia, sfatando così molti dei luoghi comuni associati al consumo di caffè.

Un’altra ricerca condotta in Romagna e pubblicata su Nutrients nel 2023 ha confermato che, nelle persone sane, il caffè non incide negativamente sulla pressione arteriosa. Al contrario, contribuisce a mantenerla stabile, supportando il sistema cardiovascolare.

Oltre ad avere effetti positivi sulla circolazione, il caffè è ricco di antiossidanti, sostanze naturali che contrastano lo stress ossidativo e l’invecchiamento cellulare. Questo potrebbe spiegare perché, secondo alcuni studi americani ed europei, chi beve caffè con regolarità ha un rischio inferiore del 10% di sviluppare malattie cardiovascolari e alcune neoplasie.

Infine, il caffè è noto per le sue proprietà stimolanti sul metabolismo e sulle funzioni cognitive. La caffeina aiuta a migliorare la concentrazione, ridurre la sensazione di affaticamento e aumentare i livelli di energia, rendendolo un alleato prezioso per affrontare la giornata con maggiore vitalità.

Controindicazioni

Prima di rispondere alla domanda “quanto caffè bere al giorno?”, è importante sottolineare che, nonostante i numerosi benefici sulla salute, questa bevanda contiene caffeina, una sostanza stimolante che può avere effetti collaterali se consumata in eccesso o da persone particolarmente sensibili.

Uno degli effetti più comuni della caffeina è la sua azione stimolante sul sistema nervoso, che aumenta lo stato di vigilanza e riduce il senso di stanchezza. Questa proprietà può diventare un problema per chi soffre di insonnia o ha un sonno disturbato perché bere caffè nelle ore serali può compromettere la qualità del riposo.

Il caffè è inoltre sconsigliato a chi soffre di disturbi gastrici come gastrite o reflusso gastroesofageo, in quanto stimola la produzione di succhi gastrici, aumentando l’acidità nello stomaco e causando potenziali disagi.

Alcune categorie di persone dovrebbero limitarne il consumo. Le donne in gravidanza o in allattamento, ad esempio, dovrebbero ridurre le dosi giornaliere di caffeina per evitare possibili effetti negativi sul feto o sul neonato.

Il caffè può anche interferire con l’assorbimento di alcuni farmaci, tra cui alcuni ipertensivi, farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), levotiroxina e alendronato. Chi segue una terapia farmacologica dovrebbe quindi consultare il proprio medico per evitare interazioni indesiderate.

Inoltre, il caffè non è raccomandato per bambini e adolescenti perché il loro sistema nervoso è più sensibile agli effetti stimolanti della caffeina, con possibili conseguenze sulla pressione sanguigna e sulla qualità del sonno.

Quanti caffè bere al giorno

Stabilire quanto caffè bere al giorno per godere dei suoi benefici ed evitare effetti indesiderati dipende da diversi fattori, tra cui il peso corporeo, la sensibilità individuale alla caffeina e il metodo di preparazione.

Ogni tazza di caffè può contenere quantità variabili di caffeina a seconda della macinatura, della temperatura dell’acqua, del tempo di infusione e della modalità di preparazione. Di norma, più la macinatura del caffè in grani è fine, più l’acqua è calda e più lungo è il tempo di infusione, maggiore è la quantità di caffeina presente nell’espresso.

In media, un espresso contiene tra i 50 e i 100 mg di caffeina, mentre un caffè filtrato o americano può arrivare a 150 mg.

Secondo l’EFSA (European Food Safety Authority), bisognerebbe assumere quotidianamente fino a un massimo di 5,7 mg di caffeina per chilo di peso corporeo. Questo significa che una persona di 50 kg può consumare fino a tre espressi al giorno, mentre chi pesa 70 kg può arrivare a quattro.

Come regolarsi sulle ordinazioni

Sapere quanto caffè bere al giorno non è solo utile per evitare possibili controindicazioni, ma anche per organizzare al meglio le scorte e assicurarsi di avere sempre a disposizione la propria dose quotidiana di energia.

Che si tratti di caffè in grani, cialde o capsule, sia originali che compatibili, come le capsule compatibili Espresso Point, è fondamentale pianificare gli acquisti con criterio per evitare sprechi, garantire la freschezza del prodotto e godere di un espresso perfetto ogni giorno.

Il consumo varia in base alle abitudini personali e al numero di persone in casa o in ufficio. Calcolare il numero di tazze consumate settimanalmente può aiutare a gestire meglio le ordinazioni.